L’équipe oculistica dell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma ha eseguito l’innovativo trattamento chirurgico su un paziente con una gravissima ustione oculare bilaterale da acido solforico
Il trattamento delle lesioni della superficie oculare con l’innesto di cellule staminali dell’epitelio corneale costituisce un importante obiettivo della ricerca più avanzata già da alcuni anni, come riportato dall’articolo “Medicina rigenerativa con cellule staminali limbari: un protocollo di successo”, pubblicato sulla nostra testata dalla Prof.ssa Graziella Pellegrini.
Adesso la ricerca ha tagliato il primo traguardo clinico con il trapianto di cellule staminali dell’epitelio corneale, effettuato il 19 aprile 2019 presso l’UOC di Oftalmologia – Banca degli Occhi dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, diretta dal dott. Augusto Pocobelli, su un paziente che ha subito una gravissima ustione oculare bilaterale da acido solforico nei primi mesi del 2017.
Da quel momento gli oculisti dell’Azienda hanno messo in atto tutte le terapie mediche e chirurgiche necessarie a riportare alla guarigione delle manifestazioni acute del trauma, anche attraverso molteplici interventi chirurgici conservativi sulla cute del volto, sulle palpebre e sulla cornea. Ciò ha permesso di stabilizzare le condizioni del paziente in modo da consentirgli di essere idoneo al trattamento con un nuovo farmaco a base di cellule staminali dell’epitelio corneale, approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco nel 2015 e disponibile tramite SSN dal 2017.
Il farmaco è stato messo a punto nel corso degli ultimi 10 anni da un team di ricercatori italiani del Centro di Medicina Rigenerativa (CMR) dell’Università di Modena e di oftalmologi italiani di varie Università ed Ospedali italiani.
Del team fa parte la stessa Prof.ssa Graziella Pellegrini, che ha ideato, insieme al professor De Luca, tutte le fasi di sviluppo del progetto staminali e che spiega: “Dopo aver messo a punto colture cellulari a base di cellule staminali epiteliali per la cura di diverse patologie a carico degli epiteli di rivestimento, dalla pelle per i grandi ustionati alla ricostruzione dell’uretra, abbiamo scoperto che le cellule staminali che consentono la rigenerazione della cornea risiedono in una piccola area al confine tra la cornea (la parte trasparente al centro dell’occhio) e la congiuntiva (la parte bianca attigua) che si chiama limbus.
Quando ustioni termiche o chimiche della superficie oculare danneggiano irreversibilmente questa riserva di staminali la superficie corneale, che in un occhio sano si rinnova completamente ogni sei/nove mesi, smette di rigenerarsi e la congiuntiva a poco a poco comincia a ricoprire la cornea con una patina bianca che rende impossibile la visione e provoca dolore e infiammazione cronici.
Se almeno in uno dei due occhi del paziente è rimasto anche un residuo piccolissimo di limbus non danneggiato, siamo in grado di ricostruire in laboratorio l’epitelio che ricopre la superficie corneale, grazie alle cellule staminali raccolte da una biopsia di 1-2 mm2. Questo lembo di epitelio, che assomiglia ad una sorta di lente contatto, viene poi trapiantato nel paziente e consente di ottenere una cornea trasparente stabile nel tempo e un pieno recupero della capacità visiva, senza provocare nessuna reazione di rigetto perché costituito dalle cellule del paziente stesso”.
All’interno di questo gruppo di lavoro un rilevante contributo è stato dato, sin dal 2005, dal team della UOC Oftalmologia – Banca degli Occhi dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, che ha eseguito il trapianto di un foglietto di fibrina sulla cui superficie sono state disposte le cellule staminali autologhe del paziente coltivate nella cell factory del CMR di Modena.
La terapia, applicata per la prima volta sull’uomo in via sperimentale negli anni Novanta e riconosciuta come farmaco orfano nel 2008, grazie alla registrazione ottenuta oggi potrà essere in un prossimo futuro disponibile per tutti i pazienti europei che abbiano subito incidenti sul lavoro (causati per esempio da calce viva, da solventi o da acidi), incidenti domestici (per esempio ustioni oculari provocate da detersivi o agenti abrasivi in adulti e bambini) o, come tristemente registrato nella cronaca degli ultimi mesi, nei casi di aggressione con agenti chimici.
Il farmaco, dal costo estremamente elevato, può essere attualmente dispensato solo da 3 centri in Italia.
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile