Prima indagine globale tra esperti di uveiti a proposito della gestione della terapia con farmaci immunomodulatori nel corso della pandemia da COVID-19
I pazienti con uveite non infettiva, in terapia cronica, sono sicuramente tra coloro che hanno risentito più seriamente dell’impatto della pandemia, in quanto l’emergenza sanitaria ha alterato la normale gestione dei protocolli di trattamento.
Questa situazione si è determinata anche per i pazienti diabetici affetti da retinopatia o EMD, come per quelli affetti da patologie maculari degenerative, come la DMLE.
Un focus specifico sulle problematiche dei pazienti affetti da uveite non infettiva è prospettato nella prima indagine globale tra esperti di uveiti:
Evolving consensus for immunomodulatory therapy in non-infectious uveitis during the COVID-19 pandemic
Agrawal R, Testi I, Lee CS COVID-19 IMT Study Group, et al
British Journal of Ophthalmology 2021;105:639-647.
Con la definizione “uveite non infettiva” si fa riferimento ad un gruppo eterogeneo di patologie oculari infiammatorie, che possono compromettere gravemente la funzione visiva e che talvolta sono associate a malattie infiammatorie sistemiche. La terapia con farmaci immunomodulatori (IMT) viene spesso utilizzata come approccio sistemico all’uveite non infettiva, e i farmaci somministrati in genere includono corticosteroidi (topici, peribulbari, intravitreali, orali e intravenosi), mentre si fa ricorso agli agenti immunosoppressori convenzionali o biologici quando è richiesto un trattamento a lungo termine e è necessario un approccio mirato al “risparmio” della somministrazione di agenti steroidei.
In fase pandemica la preoccupazione principale connessa alla IMT è chiaramente l’accresciuto rischio di infezione, in quanto questi farmaci agiscono limitando la risposta immunologica del paziente.
Da ciò scaturisce l’urgenza di definire delle linee guida per la gestione della IMT nei pazienti con uveite. Il consenso più elevato tra gli esperti è stato raggiunto a proposito del non avviare la IMT in pazienti con COVID-19 sospetto o confermato, e utilizzare terapie corticosteroidee locali piuttosto che sistemiche in pazienti a rischio elevato o molto elevato di COVID-19 severo o fatale.
Le scelte terapeutiche devono, in parallelo, tenere conto della severità della uveite non infettiva e della misura in cui la IMT possa essere considerata necessaria per evitare eventi infiammatori che possono mettere a rischio la funzione visiva.
Per un quadro completo potete leggere la survey in integrale attraverso questo link
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Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile