I bambini appena nati, nonostante siano in grado di vedere, non hanno un sistema visivo del tutto sviluppato e affinché si formi un apparato visivo completamente funzionante è necessario che il cervello riceva continuamente degli stimoli visivi nitidi. Infatti, se il bambino presenta delle alterazioni alla visione, lo sviluppo del sistema visivo potrebbe essere compromesso. I difetti visivi che comunemente insorgono durante l’età pediatrica includono: lo strabismo; l’ambliopia (occhio pigro) e i vizi di rifrazione (miopia, ipermetropia ed astigmatismo).
Pertanto, individuare quanto prima eventuali anomalie oculari è un requisito fondamentale per garantire una buona visione del proprio bambino e il genitore assume un ruolo centrale nella prevenzione di possibili difetti visivi che se trascurati potrebbero diventare irreversibili.
Pertanto, così come raccomandato dal Ministero della Salute, i bambini dovrebbero sottoporsi a visite oculiste:
-ai tre anni e sei mesi;
-a cinque anni e sei mesi;
-a dieci/dodici anni;
-tutte le volte che si riscontrano delle anomalie.
Quali sono i fattori che un genitore deve tenere in considerazione?
Prima di tutto, se i genitori sono affetti da qualche patologia oculare a carattere ereditario, come la retinite pigmentosa, lo strabismo o la cataratta congenita, dovrebbero immediatamente far controllare gli occhi del proprio bambino.
Inoltre, alcune anomalie oculari infantili possono verificarsi se la madre durante la gravidanza è stata colpita da malattie come la rosolia o la toxoplasmosi. Oltre a queste condizioni, il genitore dovrebbe rivolgersi al medico Specialista se riscontra nel proprio bambino alcuni sintomi, tra i quali:
-occhi arrossati;
-fotofobia;
-pupille bianche;
-forma non regolare dell’iride;
-sguardo assente;
-cadute frequenti;
-cefalee continue.
Per maggiori informazioni clicca direttamente sul link del Ministero della Salute
http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_5_1.jsp?lingua=italiano&id=106
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile