Come varia sia nei medici che nei pazienti
Tutti provano stress quando devono affrontare una chirurgia e questo è sicuramente vero per i pazienti, ma anche nel caso dei chirurghi, se si effettuano delle rilevazioni quantitative, è possibile osservare che l’esperienza chirurgica influisce sul controllo emotivo e su parametri fisiologici quali il battito cardiaco e il ritmo del respiro.
Nei chirurghi ad inizio carriera lo stress va progressivamente diminuendo man mano che si acquisisce esperienza e che vengono effettuati un numero crescente di interventi.
A questo proposito è interessante uno studio, realizzato presso l’ospedale Hanusch di Vienna e che si è proposto l’obiettivo specifico di misurare i livelli di stress sia nei chirurghi che nei pazienti nel corso degli interventi di cataratta. È stato utilizzato il sistema Neuromaster per misurare alcuni parametri indicativi dei livelli di stress, quali la sudorazione, il battito cardiaco e il ritmo della respirazione.
Lo studio è stato presentato al Winter meeting ESCRS 2018, che si è tenuto a Belgrado (Serbia) e il dott. Stefan Palkovits, che guida il team di ricercatori, ha dichiarato che “Nei pazienti potevamo osservare che il livello di stress era inferiore nel corso del secondo intervento di chirurgia oculare, il che potrebbe spiegare perché, di contro, i pazienti in questa seconda circostanza erano più sensibili a dolore e discomfort.”
Nello studio sono stati sottoposti ad osservazione tre chirurghi con differenti livelli di esperienza.
I parametri dello stress sono stati rilevati nel corso di un test matematico e poi durante 4 successivi interventi di cataratta nel corso di 1 giorno.
I chirurghi dovevano fornire anche una graduazione soggettiva dello stress su una scala da 1 a 10.
Nel corso della chirurgia il chirurgo più esperto presentava battito cardiaco e ritmo del respiro stabili, con un lieve incremento nel corso della facoemulsificazione e dell’impianto delle IOL.
Nel chirurgo con livello intermedio di esperienza e nel chirurgo agli inizi si registravano dei picchi durante la capsuloressi, la facoemulsificazione e l’impianto di IOL, e tutte le volte che si verificava qualcosa di imprevisto, come ad esempio l’utilizzare per la prima volta un nuovo strumento o una IOL in cui le anse presentavano una difficoltà iniziale ad aprirsi.
La prima chirurgia della giornata era in assoluto la peggiore sul piano dello stress, che si riduceva progressivamente nel corso delle procedure successive.
La valutazione soggettiva dello stress combaciava con i dati oggettivi.
“È interessante osservare” ha dichiarato il dott. Palkovits, “che per il chirurgo più esperto la chirurgia era meno stressante del test di matematica, che in realtà consisteva in una semplice operazione”.
Referenze:
Palkovits S, Falasinnu J, Bijak M, Starzengruber, Kefer K, Hirnschall N, Findl O. Surgical stress quantified.
VIROS – Vienna Institute for Research in Ocular Society – Hanusch Hospital, Vienna (Austria)
Presented at the European Society of Cataract and Refractive Surgeons winter meeting; Feb. 9-11, 2018; Belgrade, Serbia.
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile