Nuova app che riconosce oggetti e colori attraverso lo smartphone.
Aipoly Vision nasce dall’idea di tre giovani ricercatori, poco più che ventenni, Marita Cheng, Simon Edwardsson e l’italiano Alberto Rizzoli, presso la Singularity University del parco di ricerca della Nasa in California.
Si tratta di una App che consente a ciechi e ipovedenti di riconoscere circa 1.000 oggetti diversi e 900 colori in quanto descrive in vivavoce e in tempo reale, ciò che viene inquadrato con la fotocamera dello smartphone
La storia di Aipoly è iniziata nel gennaio 2015 con una borsa di studio da 30mila dollari offerta da Google, che i tre ragazzi hanno vinto per frequentare la Singularity University. Il programma Aipoly è stato sperimentato per la prima volta su una bottiglia d’acqua e, dopo qualche secondo d’attesa, ha risposto correttamente, segnando per i tre ragazzi il primo passo verso un progetto più grande.
Sono arrivati borse di studio, riconoscimenti e i complimenti da parte di grandi nomi della Silicon Valley, a cui è seguita la partnership con Teradeep e il lancio di Aipoly Vision a Natale 2015, con l’approdo nell’App Store lo scorso 5 gennaio.
Aipoly utilizza 6 lingue, tra cui l’italiano, e dopo sole 4 settimane dal rilascio era già stata utilizzata da circa 40.000 persone, tra cui numerosi non-vedenti in tutto il mondo. Tra qualche settimana espanderà la sua conoscenza a circa 5.000 oggetti.
È stata presentata per la prima volta in Italia ad inizio marzo all’Irccs Fondazione G.B. Bietti per lo Studio e la Ricerca in Oftalmologia Onlus.
Il Prof. Mario Stirpe, presidente di Ircss – Fondazione G.B. Bietti, ha dichiarato che “Nonostante i progressi terapeutici purtroppo non è stato vinto il rischio di cecità, che colpisce un numero di persone che varia a seconda dei paesi. L’innovazione descritta dal gruppo di ricercatori apre una nuova strada per un aiuto concreto”.
Lo scopo alla base del progetto era e rimane, infatti, quello di poter aiutare le persone non vedenti e per questo il programma è offerto gratuitamente a chiunque ne avesse bisogno.
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile