Terapia topica del glaucoma: sicurezza e tollerabilità

Il glaucoma è una malattia cronica progressiva, pericolosa per la vista, che richiede l’uso di farmaci topici per abbassare la pressione intraoculare (IOP), da somministrare per decenni e, in molti casi, per tutta la vita. Tuttavia, i farmaci topici per il glaucoma sono associati a un’incidenza significativa di malattia della superficie oculare (OSD). È importante sottolineare che quasi la metà dei pazienti affetti da glaucoma in tutto il mondo riceve più di un farmaco per abbassare la IOP, con l’implementazione graduale di più agenti topici per ridurre e raggiungere la pressione target desiderata. 

Oggi, sono disponibili una moltitudine di opzioni terapeutiche, che possono essere somministrate sotto forma di combinazioni fisse o contemporaneamente. Tuttavia, i composti attivi, singolarmente o in combinazione, i loro eccipienti, e in particolare i conservanti, interagiscono in modo complesso con la superficie oculare. La gestione e l’ottimizzazione della salute della superficie oculare rappresentano, quindi, una sfida importante nella gestione del glaucoma.

Trattamento di glaucoma e OSD: la correlazione

Molti studi osservazionali hanno dimostrato che la prevalenza dell’OSD correlata alla terapia del glaucoma è molto più alta di quella riscontrata nella popolazione generale, infatti ben il 45-60% dei pazienti che utilizzano colliri con conservanti sono clinicamente colpiti da malattia della superficie oculare. L’uso a lungo termine di farmaci topici per abbassare la IOP può indurre discomfort oculare, instabilità del film lacrimale, disfunzione delle ghiandole di Meibomio, infiammazione congiuntivale, fibrosi sottocongiuntivale, danno epiteliale e blefarite allergica. Inoltre, è plausibile che la superficie oculare sia danneggiata a vari livelli da una sottile infiammazione subclinica, osservata nell’80% dei pazienti con glaucoma trattati farmacologicamente, che può causare conseguenze serie, fino a patologie devastanti come lo pseudopemfigoide tossico.

Inoltre, l’OSD può ridurre la tolleranza a lungo termine e l’aderenza alla terapia topica, a causa di una vasta gamma di eventi avversi che si manifestano entro pochi mesi dall’inizio del trattamento.

Tossicità del benzalconio cloruro (BAK)

Un gran numero di studi clinici e sperimentali ha documentato una forte correlazione tra i segni e sintomi di OSD con il numero di farmaci per il glaucoma utilizzati e, in particolare, con l’esposizione cumulativa al benzalconio cloruro (BAK). Infatti, la maggior parte dei dispenser di colliri standard multiuso contengono il BAK, come conservante.

Diverse evidenze suggeriscono che nella superficie oculare, il BAK provochi instabilità del film lacrimale, perdita di cellule caliciformi, metaplasia squamosa congiuntivale, apoptosi cellulare, rottura della barriera epiteliale corneale, danno del nervo corneale e potenziale danno ai tessuti oculari più profondi, dove si accumula gradualmente. Queste alterazioni patologiche della superficie oculare, inoltre, possono essere associate a successiva fibrosi congiuntivale, e quindi aumentare il rischio di fallimento della chirurgia filtrante, soprattutto in quei pazienti trattati con più farmaci BAK conservati per molti anni.

Farmaci senza conservanti per il trattamento del glaucoma: una possibile soluzione

Dati crescenti suggeriscono, quindi, che la prevenzione o il miglioramento dell’OSD possa essere ottenuto eliminando l’esposizione al BAK, attraverso l’utilizzo di colliri per il glaucoma senza conservanti (PF).

I farmaci senza conservanti (PF) rappresentano una valida strategia di trattamento nella gestione permanente del glaucoma. Rimuovendo la tossicità dei conservanti, le formulazioni PF forniscono benefici clinici tangibili. Inoltre, migliorano la tollerabilità e l’aderenza, portando a un impatto positivo nel controllo della pressione intraoculare (IOP) a lungo termine.

Ad esempio, ad oggi, per la maggior parte dei pazienti con glaucoma o ipertensione oculare, il collirio topico iniziale di scelta è un analogo delle prostaglandine (PGA), a causa della superiore efficacia nelle 24 ore e del soddisfacente profilo di tollerabilità. Indubbiamente, le prostaglandine, prodotti enzimatici degli acidi grassi essenziali, mostrano un eccellente profilo di sicurezza generale, tuttavia esibiscono una serie di effetti collaterali oculari, come iperemia congiuntivale, iperpigmentazione dell’iride, scurimento della pelle perioculare, ipertricosi e OSD. Invece, è stato dimostrato che i pazienti in trattamento con PGA senza conservati sviluppano meno effetti avversi. Lo stesso è stato osservato per le combinazioni prostaglandine/timololo senza conservanti.

Gli studi su pilocarpina, beta-bloccanti, CAI e brimonidina e sulle combinazioni, sebbene in numero minore, hanno mostrato risultati simili per quanto riguarda la sicurezza e la tollerabilità delle versioni senza conservanti.

Nel complesso, quindi, il passaggio dai farmaci con conservanti a quelli PF offre il rilevante  vantaggio di ridurre gli effetti collaterali causati dall’agente conservante. La migliorata tollerabilità si osserva nei segni clinici, così come nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti. La riduzione degli effetti avversi, inoltre, migliora l’aderenza alla terapia e supporta i medici nella gestione dei loro pazienti affetti da glaucoma.

Bibliografia
  1. Konstas AG, Labbé A, Katsanos A, Meier-Gibbons F, Irkec M, Boboridis KG, Holló G, García-Feijoo J, Dutton GN, Baudouin C. The treatment of glaucoma using topical preservative-free agents: an evaluation of safety and tolerability. Expert Opin Drug Saf. 2021 Apr;20(4):453-466.

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