Ormai da diversi anni la ricerca ha dimostrato che una sana e corretta alimentazione può rappresentare un valido supporto nella prevenzione di numerose malattie, anche gravi. Individuare quali sostanze, associate a una data malattia, possano essere assunte mediante gli alimenti offre l’occasione di adottare una strategia di prevenzione efficace, ma non invasiva, e di gestire la propria dieta con maggiore consapevolezza, in funzione del proprio stato di salute.
Un recente studio, ad esempio, ha dimostrato che un elevato apporto di vitamina A assunta mediante gli alimenti concorre a ridurre il rischio di insorgenza della retinopatia diabetica, una grave patologia oculare che può colpire chi è affetto da diabete e che, in alcuni casi, può portare alla cecità .
Vitamina A e retinopatia diabetica
La vitamina A svolge un ruolo essenziale per la funzionalità della retina e il processo della visione, in quanto prende parte al meccanismo che consente di convertire gli stimoli luminosi in impulsi nervosi, i quali vengono poi trasmessi al cervello che li trasforma in immagini.
La vitamina A, o retinolo, è una sostanza che il nostro organismo non è in grado di produrre autonomamente, e che deve quindi assumere tramite gli alimenti che ne sono ricchi, come uova, latte e derivati, frutta e verdura ricche di carotenoidi (carote, albicocche, frutti di bosco e pomodori).
Il nostro organismo è in grado di assumere la vitamina A in due modi:
- direttamente sotto forma di retinolo, che viene immagazzinato nel fegato per poi essere rilasciato nel sangue in modo da mantenere una concentrazione adeguata allo svolgimento delle sue funzioni;
- a partire dai carotenoidi, che vengono trasformati in retinolo all’interno dell’intestino. Anche il retinolo così ottenuto viene poi stoccato nel fegato.
La retinopatia diabetica è una patologia microvascolare che compromette gravemente la funzionalità della retina, e rappresenta una delle complicanze più gravi e frequenti del diabete. Secondo alcuni studi, proprio la carenza di vitamina A potrebbe essere uno dei fattori di rischio che espone alcuni soggetti diabetici all’insorgenza di questa grave malattia oculare. In caso di diabete, infatti, l’iperglicemia fa sì che il fegato rilasci nel sangue meno retinolo (o vitamina A) di quanto dovrebbe, con conseguenze negative per la salute dell’occhio. In particolare:
- la scarsa quantità di retinolo disponibile compromette direttamente la funzionalità della retina;
- il retinolo è anche in grado di ridurre la resistenza insulinica, e quindi di aiutare a mantenere la glicemia a livelli normali. In carenza di retinolo, dunque, l’organismo fa più fatica a controllare i livelli di glucosio nel sangue, e la conseguente iperglicemia provoca un’infiammazione dei vasi sanguigni della retina che, a lungo andare, sfocia in retinopatia.
Dieta e prevenzione
In un recente studio, mettendo a confronto l’alimentazione seguita da soggetti diabetici colpiti da retinopatia e quella di diabetici non affetti dalla malattia oculare, è emerso che i diabetici non colpiti da retinopatia diabetica seguivano una dieta molto più ricca di vitamina A, la quale potrebbe aver compensato la scarsa capacità del fegato di rilasciare retinolo nel sangue, tipica del diabete. Sarà necessario condurre ulteriori studi sull’argomento, ma sembra già chiaro che, in caso di diabete, una dieta particolarmente ricca di alimenti che contengono vitamina A, insieme all’assunzione dei farmaci necessari a mantenere stabili i livelli di glicemia nel sangue, possa essere utile a mantenere la salute dell’occhio e a proteggere dal rischio di insorgenza della retinopatia diabetica.
Fonte
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile