Retinopatia diabetica e alimentazione

Il “digiuno intermittente” ha un effetto benefico sulla prevenzione della patologia?

Uno studio europeo appena pubblicato sulla nota rivista Diabetes sostiene che l’adozione di un regime calorico controllato può influire sull’insorgenza della retinopatia diabetica (RD).  L’RD è una complicanza della patologia diabetica che, se trascurata, può compromettere in maniera importante la funzione visiva e la qualità di vita del soggetto affetto.

Eziopatogenesi della RD e microbioma: cosa dicono le ultime ricerche?

L’eziopatogenesi della RD è tuttora oggetto di numerose ricerche poiché le cause, nonché i fattori di rischio, alla base della sua comparsa possono essere molteplici. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati fatti numerosi progressi circa la comprensione della sua eziologia e una delle ultime ricerche mette in evidenza una possibile correlazione tra la composizione del microbioma intestinale e la RD. Gli Autori dello studio, infatti, hanno dimostrato che una dieta calorica con periodi di digiuno intermittente (alternanza tra giorni a limitazione calorica importante e giorni a normale regime calorico), in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2, determina un miglioramento nella sensibilità insulinica e nei livelli di glucosio circolanti, parametri questi essenziali per il controllo e la prevenzione della RD. Studi condotti sui topi, inoltre, hanno dimostrato che il digiuno intermittente provoca un cambiamento nella composizione del microbioma intestinale che vede come specie batterica predominante quella dei Firmicutes spp., responsabili di una barriera intestinale ben funzionante. Oltre a ciò, questo regime alimentare intermittente è in grado di aumentare i livelli di produzione del tauroursodeoxycholate (TUDCA)- un acido biliare- dove svolge una funzione neuroprotettiva a livello delle cellule nervose della retina.

Diagnosi

La diagnosi della RD comprende un esame del fondo oculare e un esame oculistico completo, il quale, come raccomandato dalle Linee Guida 2015 redatte dal Gruppo di Studio sulle Complicanze Oculari del Diabete della Società Italiana di Diabetologia (http://www.iapb.it/IMG/pdf/retinopatia-diabetica-linee_guida_2015.pdf), è necessario per valutare la pressione oculare, l’acuità visiva, i riflessi pupillari e il segmento anteriore e posteriore dell’occhio.

Trattamento

Le strategie terapeutiche per la RD includono sia la terapia laser sia quella farmacologica. La prima è stata per molti anni il gold standard per la terapia della RD. Infatti, la fotocoagulazione laser è in grado di ridurre l’incidenza di cecità cinque anni dopo la comparsa della RD proliferante (dal 60% al 5%) e di ridurre di un terzo il decremento dell’acuità visiva (raddoppio dell’angolo visivo) nell’edema maculare diabetico (ETDRS Report No. 9. Ophthalmology 98: 766-785, 1991). Tuttavia, il calore termico del laser è spesso accompagnato da alcuni danni funzionali come la comparsa di scotomi più o meno invalidanti, la riduzione del campo visivo e la perdita del contrasto, per cui negli ultimi anni si ricorre a procedure meno aggressive come il laser micropulsato sottosoglia. La seconda, invece, prevede l’uso di farmaci anti-VEGF e corticosteroidi.

Prevenzione

Evidenze scientifiche dimostrano che, grazie ad una diagnosi e ad un intervento tempestivo, RD e EMD (edema maculare diabetico) possono essere prevenuti e/o ritardati attraverso controlli periodici agli occhi (http://care.diabetesjournals.org/content/41/Supplement_1/S1) e seguendo alcuni accorgimenti (https://www.oculistaitaliano.it/articoli/prevenire-ledema-maculare-diabetico-si-puo/)

Fonti

-Intermittent Fasting and Prevention of Diabetic Retinopathy: Where Do We Go From Here? Haluzík M. et al. 67(9): 1745-1747. 2018;

– Early photocoagulation for diabetic retinopathy. ETDRS report number 9. Early Treatment Diabetic Retinopathy Study Research Group. 98(5 Suppl):766-85, 1991.

Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile