Miopia e vita all’aria aperta: il ruolo protettivo della luce

La miopia è una condizione sempre più diffusa a livello globale, ma diversi studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato che alcune aree geografiche sono più colpite di altre. I bambini che vivono in Paesi come Cina, Singapore e Taiwan, ad esempio, tendono a soffrire di forme più gravi di miopia e a manifestarle prima rispetto a bambini della stessa età cresciuti in altre parti del mondo. I ricercatori che si occupano di studiare la miopia hanno avanzato due teorie che potrebbero spiegare queste differenze tra popolazioni:

  • una prima teoria sostiene che le differenze siano legate a una diversa predisposizione genetica. La miopia, infatti, è un disturbo dovuto a una lieve deformazione dell’occhio, che si allunga eccessivamente lungo il proprio asse, provocando una visione sfocata degli oggetti. Secondo i sostenitori della teoria genetica, alcune etnie, come l’ispanica e l’asiatica, avrebbero una predisposizione maggiore ad incorrere in questo tipo di malformazione;
  • altri ricercatori, invece, sostengono che la differenza tra le varie popolazioni sia troppo marcata per essere dovuta esclusivamente a cause genetiche e suggeriscono il coinvolgimento di alcuni fattori ambientali.

Comprendere come mai alcune popolazioni siano più colpite di altre è una questione di grande importanza, poiché potrebbe aiutare ad individuare le dinamiche che portano all’insorgenza della miopia e a promuovere delle strategie terapeutiche che consentano di intervenire sulle cause, piuttosto che correggere i sintomi.

Miopia ed esposizione alla luce

Gli studi condotti negli ultimi anni hanno prodotto una quantità notevole di dati che confermano l’influenza di alcuni fattori ambientali sull’insorgenza della miopia, primo fra tutti il tempo trascorso all’aperto. Pare, infatti, che trascorrere quotidianamente del tempo all’aria aperta diminuisca il rischio di insorgenza della miopia, probabilmente per via dell’esposizione alla luce solare intensa, che stimola il rilascio di dopamina a livello della retina.

La dopamina è un neurotrasmettitore, che svolge un ruolo importante come mediatore chimico nella crescita del tessuto retinico e nella corretto sviluppo della funzione visiva e refrattiva. La dopamina concorre tra l’altro a rendere meno elastica la sclera, la membrana cartilaginea dell’occhio che nel miope tende a espandersi. L’esposizione all’aria aperta e alla luce del sole stimola la produzione di dopamina, mentre gli ambienti chiusi la inibiscono, inducendo maggiore elasticità nella sclera e favorendo, quindi, la miopia. A conferma di ciò alcuni farmaci, come l’atropina, che mimano gli effetti della dopamina, sono in grado di contrastare l’allungamento del bulbo oculare responsabile della miopia.

L’importanza della luce solare sarebbe confermata da numerose ricerche, una delle quali ha messo a confronto bambini cinesi di 6 e 7 anni, alcuni dei quali vivono a Singapore mentre altri risiedono in Australia. Tra i bambini che vivono in Australia, e che trascorrono abitualmente circa 14 ore a settimana all’aria aperta, solo il 3,3% è risultato affetto da miopia, contro il 29,1% dei bambini che vivono a Singapore, e che in media trascorrono all’aperto soltanto 3 ore a settimana. La diffusione della miopia in molti Paesi orientali, nei quali questo disturbo ha assunto proporzioni epidemiche, potrebbe, quindi, essere legata al loro rigido sistema scolastico che impone ai bambini di trascorrere numerose ore all’interno delle aule scolastiche, e di impiegare molto tempo per svolgere i compiti a casa. A questa situazione va aggiunta l’abitudine dei bambini di oggi di trascorrere il tempo libero davanti ad uno schermo, che sia della tv o di un qualsiasi dispositivo elettronico, piuttosto che giocando all’aria aperta.

In accordo con i risultati di queste ricerche, i governi di alcuni dei Paesi più colpiti hanno messo in atto delle campagne di sensibilizzazione per invogliare i bambini a trascorrere più tempo all’aria aperta. Questa strategia, però, solleva due problemi:

  • la necessità di modificare un modello culturale che pone l’importanza del rendimento scolastico al di sopra della salute;
  • il rischio che, esponendosi per molte ore alla luce del sole, si aumenti il rischio di incorrere nel cancro alla pelle. Alcune ricerche, tuttavia, hanno dimostrato che l’effetto protettivo esercitato dalla luce solare è associato anche all’esposizione a una luce artificiale intensa, priva dei dannosi raggi UV. L’uso di speciali lampade da impiegare negli ambienti interni potrebbe, dunque, rappresentare una soluzione.

La ricerca ha già compiuto importanti passi avanti nella comprensione della correlazione tra miopia e ambiente, ma è necessario proseguire su questa strada per chiarire i numerosi dubbi e consentire, nel futuro, di sviluppare delle strategie di intervento e delle terapie sempre più efficaci.

Fonti

Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile

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