Nuove speranze dal primo impianto effettuato all’Ospedale Careggi di Firenze.
La malattia di Stargardt è una forma rara di malattia degenerativa della retina, che colpisce, su base ereditaria, una persona su 10.000. Si tratta, come nel caso della Retinite Pigmentosa, di una maculopatia degenerativa per la quale non esiste al momento attuale alcuna terapia medica efficace e che determina una graduale e progressiva perdita della vista.
A fine giugno, però, sembra essersi accesa una luce di speranza anche per questi sfortunati pazienti: presso l’ospedale Careggi di Firenze il dott. Stanislao Rizzo ha effettuato il primo impianto al mondo di protesi retinica in un paziente affetto da malattia di Stargardt. Il paziente impiantato è Lucia, una signora fiorentina di 67 anni a cui è stata diagnosticata la malattia di Stargardt e che a causa di questa retinopatia ha subito già dall’età scolare un progressivo peggioramento della vista fino alla cecità.
Ha dichiarato la signora Lucia: “A 8 anni ho subito una fortissima riduzione della vista e ho dovuto abbandonare la mia grande passione per la lettura. Con la cecità la mia vita è cambiata, mi sono state precluse moltissime cose e fino ad oggi a parte i libri parlati non c’è stato molto altro. Con la protesi retinica conto di riacquistare presto una maggior autonomia personale e soprattutto di non avere più paura del buio tutto intorno”.
La protesi innestata è Argus II, l’impianto epiretinico sviluppato e commercializzato da Second Sight Medical Products Inc. e già utilizzato in più di 190 pazienti, in prevalenza affetti da retinite pigmentosa.
Il professor Stanislao Rizzo, pioniere della tecnologia Argus II, da lui adottata in Italia 4 anni fa, ha commentato: “La signora presenta uno stadio avanzatissimo della malattia, in totale assenza di campo periferico e di campo centrale, questa è una circostanza ottimale per Argus II. Mi aspetto dei risultati funzionali migliori rispetto ad un paziente affetto da RP in quanto con Stargardt gli strati esterni della retina sono meglio conservati”.
L’Italia è all’avanguardia nell’utilizzo della protesi epiretinica, il cosiddetto “occhio bionico” Argus II. “È dimostrato – continua il Prof. Rizzo – che la protesi epiretinica è altamente sicura e che i risultati rimangono stabili nel tempo”.
Oltre al Careggi di Firenze, gli impianti Argus II sono stati anche innestati presso l’Azienda ULSS 15 Alto Padovana di Camposampiero (PD) e all’Ospedale San Paolo di Milano.
Argus II ha ottenuto il Marchio CE per la commercializzazione in Europa e l’approvazione della FDA per gli Stati Uniti e il Canada. Il trattamento chirurgico di innesto è attualmente disponibile in centri accreditati in Austria, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Arabia Saudita, Spagna, Svizzera, Turchia, Regno Unito e USA.
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile