Dai dati del dipartimento di oftalmologia e neuropsichiatria dell’Università di Tokyo (Giappone) emerge una correlazione tra la sindrome dell’occhio secco e i lavoratori appartenenti alla categoria degli impiegati, che sono soliti trascorrere la maggior parte delle loro ore lavorative di fronte a dispositivi digitali, come computer o smartphone.
Focus dry eye
La sindrome dell’occhio secco (DED, Dry Eye Disease- https://www.oculistaitaliano.it/articoli/focus-sul-dry-eye/) è un disturbo della superficie oculare caratterizzato da una netta riduzione dell’omeostasi del film lacrimale. Questa alterazione comporta innumerevoli disturbi alla vista nonché importanti effetti negativi sulla qualità della vita del soggetto affetto. Infatti, la DED viene considerata una malattia debilitante perché può compromettere la funzionalità visiva con importanti ripercussioninella sfera sociale, psicologica e, non per ultimo, fisica della persona.
Dati epidemiologici indicano che circa il 20-30% della popolazione generale ne soffre dopo i 50 anni di età, con una netta prevalenza nelle donne, soprattutto in corrispondenza della menopausa. Il quadro sanitario attorno alla DED, inoltre, sembra essere ancora più critico se si considera che negli ultimi anni l’esposizione prolungata e costante ai dispositivi digitali aumenta la probabilità di insorgenza di questa patologia cronica. Al considerevole aumento dell’uso di dispositivi digitali si associa, inoltre, una riduzione rispetto ai tempi passati dell’attività fisica, soprattutto in luoghi apertie a tale riduzione pare sia associato ad un aumento della possibilità di comparsa di questa patologia oculare.
Cosa dicono i dati?
A dimostrazione del fatto che un intervento sullo stile di vita possa avere effetti sulla sindrome dell’occhio secco basta leggere i dati provenienti da uno studio condotto da un team di ricercatori giapponesi e pubblicato su Journal of Occupational Health.
Circa quarantuno impiegati, sia uomini e donne, sono stati, infatti, suddivisi in due gruppi:
- I partecipanti del primo gruppo sono stati sottoposti ad un intervento sullo stile di vita che prevedesse un’alimentazione sana e un’attività fisica giornaliera. Inoltre, i soggetti di questo gruppo sono stati incoraggiati ad un atteggiamento positivo e ottimistico;
- I partecipanti del secondo gruppo, considerato il gruppo di controllo, invece, hanno continuato a seguire esattamente le loro normali abitudini.
I risultati della ricerca hanno mostrato che dopo due mesi dall’inizio dell’esperimento, i sintomi della sindrome dell’occhio secco tra i partecipanti che avevamo modificato il loro stile di vita erano diminuiti notevolmente rispetto al gruppo controllo.
Pertanto, l’adozione di uno stile di vita equilibrato che includa un’attività fisica costante accompagnata da un’alimentazione ricca in acidi grassi polinsaturi, meglio conosciuti come omega3, contribuisce certamente ad un miglioramento della sintomatologia dell’occhio secco e ne riduce anche il rischio di insorgenza, soprattutto nella categoria degli impiegati.
Fonte
Kawashima M. et al. Impact of lifestyle intervention on dry eye disease in office workers:a randomized controlled trial. J Occup Health 2018; 60: 281-288.
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile