Uno studio condotto da un team di ricercatori italiani e pubblicato recentemente su J Cell Physiol ha mostrato come la curcumina sia in grado di svolgere un ruolo protettivo verso le cellule dell’Epitelio Pigmentato Retinico (EPR) esposte ad alte concentrazioni di glucosio.
Livelli elevati di glucosio si rilevano spesso nei soggetti affetti da diabete non adeguatamente compensato e, in particolare, in soggetti affetti da retinopatia diabetica (RD), una delle più serie e frequenti complicanze oculari del diabete mellito, sia di tipo 1 che di tipo 2. La RD, infatti, è la principale causa di perdita della vista in soggetti diabetici in età compresa tra 20 e 75 anni ed è conseguente ad un danno a carico dell’EPR, uno strato di cellule retiniche che hanno la funzione di proteggere e garantire la corretta funzionalità dei fotorecettori (le cellule deputate alla visione).
In presenza di alti livelli di glucosio, ovvero in condizioni di iperglicemia, lo stress ossidativo e infiammatorio porta alla morte delle cellule dell’EPR, secondo un meccanismo che in biologia viene definito “apoptosi”. Esistono però alcuni composti, compresi quelli naturali, che hanno la capacità di contrastare il danno ossidativo e proteggere le cellule dell’epitelio della retina.
La curcumina, un elemento estratto dalla radice della curcuma longa, ha mostrato avere effetti benefici in termini di miglioramento della sopravvivenza cellulare proprio delle cellule dell’EPR.
Per capire meglio come elevati livelli di glucosio possano portare all’attivazione del processo apoptotico, ovvero di morte cellulare, e verificare l’efficacia protettiva della curcumina, i ricercatori hanno esposto le cellule dell’EPR a concentrazioni basse o alte di glucosio con o senza curcumina.
I risultati hanno mostrato come le cellule esposte ad alte concentrazioni di glucosio e senza curcumina hanno mostrato chiari segni di morte cellulare, mentre le stesse cellule trattate con la curcumina hanno mostrato solo un leggero danno al DNA.
In particolare, la curcumina è stata in grado di diminuire in maniera significativa la concentrazione di specie reattive dell’ossigeno, di abbassare i livelli di un enzima, la lattato deidrogenasi (LDH) che è un indicatore di danno tissutale sia acuto sia cronico, e infine di ridurre i livelli di una citochina coinvolta nei processi infiammatori. Questi dati suggeriscono, dunque, come la curcumina possa avere un ruolo terapeutico nel trattamento della RD.
Fonte:
Bucolo C et al. Curcumin prevents high glucose damage in retinal pigment epithelial cells through ERK1/2?mediated activation of the Nrf2/HO?1 pathway. J Cell Physiol. 2019;1–10.
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile