Il test di acuità visiva è un esame non invasivo che rappresenta una parte essenziale della visita oculistica completa e ha l’obiettivo di determinare la chiarezza e la nitidezza della vista. Questi parametri vengono testati valutando la capacità di distinguere diversi ottotipi (rappresentazioni grafiche di lettere o simboli) da una distanza standard. Questo processo, che può sembrare semplice e automatico, richiede in realtà molteplici funzioni da parte dell’occhio: la retina deve essere in salute e deve poter essere raggiunta dalla luce con un’adeguata rifrazione e gli stimoli visivi ricevuti devono poter essere interpretati correttamente dal cervello.
Il test di acuità visiva esiste da molto tempo e già nel 1800 la volontà di standardizzare i test visivi portò alla creazione di diversi grafici con ottotipi differenti. Il primo, ed ancora il più utilizzato oggi, è la tabella di Snellen. Più recentemente si è affermato anche il grafico LogMAR (noto anche come grafico ETDRS). Per gli adulti vengono solitamente usati ottotipi con le lettere, mentre nei bambini si ricorre a simboli adatti al loro livello di comprensione.
Attualmente, sono disponibili anche molte applicazioni per smartphone per effettuare il test, che sembrano ottenere risultati riproducibili.
I risultati del test di acuità visiva sono riportati utilizzando una scala in decimi o in ventesimi. Il valore di 10/10 e 20/20 è quello che ottiene una persona con la massima acuità visiva, ma esso rappresenta solo un aspetto della visione e non include altri elementi, come la percezione della profondità, la visione periferica e il daltonismo.
Una delle cause più comuni di alterazione della vista sono gli errori di rifrazione, come avviene nella miopia e nell’ipermetropia. Altre cause di disabilità visiva includono astigmatismo, ambliopia (o “occhio pigro”), distacco della retina, degenerazione maculare, ischemia, cataratta, glaucoma, abrasione corneale o altre lesioni traumatiche. Il test di acuità visiva è essenziale nell’esame oftalmologico perché molte di queste condizioni possono essere identificate precocemente, per permettere un intervento terapeutico tempestivo.
Quando viene eseguito il test di acuità visiva
Il test di acuità visiva viene eseguito come parte di un esame oculistico completo, in particolare in queste circostanze:
- – screening per disabilità visive
- – sostegno nella diagnosi di malattie oculari recidivanti
- – valutazione dei cambiamenti acuti della vista, traumatici o non traumatici
- – valutazione della vista dopo interventi correttivi
- – monitoraggio della vista per il rinnovo della patente di guida
Esso gioca un ruolo sia nel contesto acuto che in quello di screening. Nel primo caso, è importante documentare un punteggio iniziale di acuità visiva, sia per le lesioni meccaniche dell’occhio che per la perdita improvvisa della vista (ad esempio, in caso di glaucoma, distacco della retina o ischemia). L’acuità visiva misurata in queste circostanze può essere confrontata con il precedente test, se disponibile, e servirà come base per la rivalutazione dopo l’intervento in ambito acuto e subacuto.
Il test di acuità visiva dai bambini agli adulti
I test di screening visivo, incluso quello di acuità visiva, hanno numerosi vantaggi in ambito pediatrico. In particolare, il test di acuità visiva è il migliore per scoprire i difetti refrattivi, che sono la principale causa di disabilità visiva e di vista ridotta nei bambini. Durante le fasi iniziali dello sviluppo , è importante sottoporre i bambini a esami visivi più frequenti.
Negli adulti asintomatici, senza fattori di rischio significativi, è possibile eseguire un esame oculistico completo ogni 5-10 anni sotto i 40 anni, ogni 2-4 anni tra i 40 e i 54 anni, ogni 1-3 anni tra i 55 e i 64 anni e ogni 1-2 anni in età superiore ai 65 anni. Il cambiamento nella frequenza dei controlli serve a valutare meglio le malattie oculari legate all’età.
Il test di acuità visiva in caso di patologie
I soggetti a più alto rischio di glaucoma dovrebbero sottoporsi a esami oculistici completi più frequentemente, anche se asintomatici. Gli individui con diagnosi di diabete di tipo 1 dovrebbero sottoporsi a un esame della vista, incluso il test di acuità visiva, dopo cinque anni dalla diagnosi, per poi ripetere gli esami ogni anno. I pazienti con diagnosi di diabete di tipo 2, invece, dovrebbero sottoporsi a un esame annuale a partire dal momento della diagnosi. Inoltre, le donne con diabete dovrebbero sottoporsi a un esame oculistico completo, incluso il test di acuità visiva, durante il primo trimestre di gravidanza.
L’obiettivo di questi esami di screening è consentire un intervento precoce per prevenire la morbilità a lungo termine e migliorare la qualità della vita.
Bibliografia:
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile