L’uveite è un’infiammazione dell’uvea, ovvero la tunica intermedia del bulbo oculare, interposta tra la sclera e la retina. Questa patologia può essere classificata in base al decorso, acuto o cronico, o in base alla causa, che può essere di natura infettiva o non infettiva. Se la causa è di natura infettiva, l’uveite sarà dovuta alla presenza di virus o batteri, se la causa è di natura non infettiva, invece, l’uveite spesso risulta associata a disordini autoimmuni.
Inoltre, a seconda della zona interessata si possono distinguere:
- uveiti anteriori;
- uveiti intermedie;
- uveiti posteriore;
- panuveiti.
I sintomi principali includono perdita dell’acuità visiva e aumento dello spessore della retina. La mancanza di cure adeguate e tempestive può determinare anche complicanze gravi. In particolare, l’uveite che interessa il segmento posteriore può portare a edema maculare, riduzione irreversibile della capacità visiva e cecità.
Per la prevenzione della recidiva dell’uveite non infettiva ricorrente che interessa il segmento posteriore dell’occhio è stato recentemente autorizzato l’utilizzo di un farmaco, basato sul principio attivo Fluocinolone Acetonide (FAc), appartenente alla categoria dei corticosteroidi, già autorizzato per il trattamento dell’Edema Maculare Diabetico (EMD).
La somministrazione del farmaco avviene a lento rilascio per via intravitreale. L’impianto, infatti, consente di somministrare una dose bassa, ma continua di steroidi con una copertura farmacologica sino 3 anni. Questo si traduce in una riduzione del numero di iniezioni intravitreali a cui il soggetto dovrebbe essere sottoposto nel caso di farmaci che presentano una durata inferiore dell’efficacia dell’inserto .
Secondo uno studio clinico sull’efficacia e la sicurezza di tale farmaco, nei primi 3 mesi dall’innesto dell’impianto si è determinato un miglioramento nell’acuità visiva e una diminuzione dello spessore della retina rispettivamente nell’82% e nel 100% degli occhi trattati, nei primi tre mesi di follow up. Nei successivi mesi di controllo, inoltre, è stato osservato un miglioramento significativo dell’infiammazione nell’82% degli occhi trattati e solo il 36% ha, invece, presentato una recidiva.
I più comuni effetti collaterali riscontrati sono stati un’aumentata pressione intraoculare e la formazione di cataratta, tuttavia con un profilo di sicurezza gestibile e un rapporto rischio/beneficio a favore di quest’ultimo.
I vantaggi indiscussi di questo dispositivo sono, dunque, il rilascio a lungo termine del farmaco e il fatto che possa essere iniettato nel vitreo con una procedura chirurgica minore, al contrario di altre opzioni di trattamento.
Fonti
-Weber L.F. et al. Injectable 0.19-mg fluocinolone acetonide intravitreal implant for the treatment of non-infectious uveitic macular edema. J Ophthalmol Inflamm Infect 2019; 9:3. https://doi.org/10.1186/s12348-019-0168-9
-Chen S.C., Sheu S.J. Recent advances in managing and understanding uveitis. F1000Res. 2017; 6:280.
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile