Estrogeni e glaucoma

La menopausa costituisce un importante fattore di rischio per l’insorgenza del glaucoma primario ad angolo aperto (POAG) e riveste, quindi, un grande interesse l’ipotesi che sussista una correlazione positiva tra la terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni e l’insorgenza di POAG nelle donne in periodo post-menopausale.

Su questo tema è stato pubblicato su IOVS ad ottobre 2024 lo studio Postmenopausal Hormone Therapy Was Associated With Later Age of Onset Among Glaucoma Cases.

Si tratta di uno studio retrospettivo, condotto dai ricercatori americani della Emory University di Atlanta, sui dati clinici di un ampio campione di donne veterane a cui era stato diagnosticato un glaucoma primario ad angolo aperto. Sono stati messi a confronto, per il periodo 2000-2019, i dati di 1.926 donne che avevano fatto uso della terapia ormonale sostitutiva con quelli di 1.026 veterane che non l’avevano mai utilizzata.

I ricercatori hanno associato anche altri fattori, quali: l’età della menopausa, l’indice di massa corporea (BMI), la pressione sanguigna ed eventuali comorbidità.

Le donne che avevano assunto una terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni sono risultate avere un’insorgenza ritardata del glaucoma, con diagnosi più tardive associate a periodi più prolungati di trattamento ormonale.

Bisogna premettere che tutte le donne in post-menopausa, a prescindere dall’età, hanno una pressione intraoculare (IOP: IntraOculare Pressure) da 1,5 a 3 mm Hg più alta rispetto a donne della stessa età in pre-menopausa.

Le donne in post-menopausa che assumono una terapia ormonale contenente estrogeni hanno una IOP più bassa (tra 0,5 e 3 mmHg) rispetto alle donne in post-menopausa non in terapia, tanto che alcuni studi hanno suggerito di utilizzare formulazioni a base di estrogeni come potenziale trattamento per il glaucoma.

Inoltre, studi preclinici della stessa Università di Atlanta hanno dimostrato come la menopausa chirurgica, che si accompagna ad un brusco declino nel livello di estrogeni, causa una maggiore perdita di cellule ganglionari retiniche e una conseguente disfunzione visiva. Alcuni studi hanno dimostrato che la terapia estrogenica è in grado di contrastare questo danno alle cellule ganglionari. Tutto ciò supporta l’ipotesi che gli estrogeni “modulino” il rischio di insorgenza del glaucoma e che la terapia estrogenica possa influire sia sul rischio di neuropatia ottica che sul momento della sua insorgenza.

I dati analizzati dimostrano che l’uso della terapia ormonale estrogenica è associato ad una età più avanzata di esordio della patologia glaucomatosa e che terapie ormonali più prolungate corrispondono ad una età più avanzata di diagnosi del glaucoma.

In base all’analisi multivariata l’età della menopausa costituisce il primo fattore di previsione dell’insorgenza di glaucoma, seguito da: utilizzo della terapia ormonale sostitutiva o meno, appartenenza alla razza bianca e assunzione di farmaci antipertensivi.

Nello specifico, le donne che hanno assunto la terapia ormonale sostitutiva da 0 a 2 anni hanno avuto un ritardo nella diagnosi di glaucoma di 2,20 anni, con terapia da 2 a 5 anni il ritardo era di 3,74 anni, e con più di 5 anni la diagnosi di glaucoma slittava 4,51 anni.

In tema glaucoma vedi anche:

Bibliografia
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