Dolore oculare e sindrome dell’occhio secco

La sindrome dell’occhio secco (DED), in base alla definizione del DEWS II di TFOS (Tear Film and Ocular Surface Society) è “una malattia multifattoriale della superficie oculare, caratterizzata da una perdita di omeostasi del film lacrimale e accompagnata da sintomi oculari, in cui giocano un ruolo eziologico l’instabilità del film lacrimale e l’iperosmolarità, l’infiammazione e il danno della superficie oculare e le anomalie neurosensoriali”. Si tratta, quindi, di una patologia con molteplici cause, che insorge a causa della riduzione della produzione di lacrime (DED iposecretivo) oppure dell’eccessiva evaporazione lacrimale (DED evaporativo) o di entrambe le condizioni (DED misto). La DED è caratterizzata da sintomi come bruciore oculare, fotofobia, visione offuscata e fastidio o dolore agli occhi. 

Come si presenta il dolore nella DED

Il dolore oculare associato alla sindrome dell’occhio secco è un fattore che compromette significativamente la qualità di vita dei pazienti. La DED può presentarsi con diversi sintomi e questi ultimi, tra cui il dolore, possono essere percepiti in modo soggettivo con una intensità che varia da persona a persona. 

I sintomi di disagio oculare o dolore riferiti dai pazienti con sindrome dell’occhio secco sono sostenuti da diverse condizioni cliniche, come il danno epiteliale della superficie oculare, l’infiammazione e le anomalie neurosensoriali. La conseguenza è la presenza di sintomi variabili per ogni singolo paziente, che vanno da una lieve sensazione di fastidio oculare (spesso riferita come “sensazione di corpo estraneo”) ad un dolore reso intollerabile anche da stimoli innocui, come la luce o il vento.

DED e dolore oculare: quali meccanismi

La cornea è uno dei tessuti più innervati del corpo umano e presenta molti nocicettori (cioè i recettori adibiti a captare gli stimoli dolorosi), che sono attivati da stimoli sia meccanici, che chimici e termici. 

La rottura del film lacrimale durante l’intervallo di ammiccamento, l’iperosmolarità delle lacrime, lo sfregamento tra la palpebra e il globo oculare in presenza di lacrimazione ridotta, così come la presenza di infiammazione, sono tutti stimoli presenti nella sindrome dell’occhio secco, che sono in grado di attivare i nocicettori e, quindi, la sensazione di dolore.

Inoltre, le alterazioni neurosensoriali corneali giocano un ruolo fondamentale sia nello sviluppo che nel mantenimento della DED. Dalla fase infiammatoria iniziale, infatti, è possibile un’evoluzione verso un’infiammazione neurogena, che è alla base di un vero e proprio danno ai nervi, con la riduzione della densità e della ramificazione delle fibre nervose, fino alla formazione dei neuromi (cioè di una fibrosi dei nervi interessati). 

Questi fenomeni possono portare all’insorgenza di un dolore di tipo neuropatico, amplificato in intensità e persistente nel tempo. All’aumentare della componente neuropatica nella sindrome dell’occhio secco, aumenta anche la presenza di percezioni tipiche, come la sensazione di calore oculare, il bruciore, il dolore pungente e la sensazione di avere granuli negli occhi. Solitamente, in questi casi, il trattamento tradizionale della secchezza oculare tende a non essere efficace, poiché il danno è a livello dei nervi. 

Il trattamento del dolore nella DED

La prima linea di intervento per dare sollievo relativamente ai sintomi dolorosi della sindrome dell’occhio secco sono le lacrime artificiali, in particolare quelle a base acquosa e/o lipidica, ad applicazione topica. 

Le lacrime artificiali agiscono aumentando lo strato acquoso sulla superficie oculare e, allo stesso tempo, riducendo temporaneamente l’osmolarità del fluido lacrimale. Inoltre, per fornire sollievo, le lacrime artificiali sono spesso formulate con macromolecole che creano viscosità. Queste sostanze, oltre a permettere alle lacrime artificiali di permanere per più tempo sulla superficie oculare e svolgere la loro azione, creano uno strato protettivo, riducendo la secchezza, l’attrito e la morte delle cellule epiteliali. 

Tra le diverse formulazioni di lacrime artificiali, quelle contenenti sodio ialuronato (acido ialuronico, HA) e/o xanthan gum (gomma di xantano, XG) hanno mostrato un effetto sinergico anche sulle abrasioni corneali, caratterizzate spesso da dolore oculare acuto.

Se i sintomi dolorosi persistono dopo il trattamento con le lacrime artificiali, può essere necessario ricorrere a un trattamento di seconda linea a base di colliri topici medicati, contenenti antibiotici e agenti antinfiammatori, corticosteroidi, acidi grassi omega-3 o secretagoghi lacrimali.

Bibliografia
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