Dieta mediterranea e degenerazione maculare legata all’età

Tra le patologie oculari correlate all’invecchiamento, la degenerazione maculare legata all’età (DMLE- https://www.oculistaitaliano.it/articoli/ruolo-dellinfiammazione-nelle-patogenesi-della-degenerazione-maculare-legata-alleta/ ) è tra le prime cause di cecità nei Paesi in via di sviluppo e la principale causa di grave perdita dell’acuità visiva e di cecità legale nella popolazione occidentale di età superiore ai 65 anni. Sono circa 200 milioni i soggetti attualmente affetti da DMLE, numero destinato a sfiorare circa i 300 mila entro il 2040, come indicato da studi epidemiologici.

La DMLE è una malattia multifattoriale che determina un deficit visivo irreversibile a seguito dell’alterazione della parte centrale della retina, la macula. I soggetti affetti da DMLE, che appartengono generalmente ad una fascia di età over 60, hanno difficoltà nella lettura, nella guida e in tutte le attività quotidiane che richiedono una buona vista, come il riconoscimento dei volti.

 

Della DMLE esistono due forme principali:

-atrofica o secca, la forma più frequente che è caratterizzata clinicamente dalla formazione di drusen, ovvero di piccoli depositi di materiale giallastro all’interno della retina;

-neovascolare o umida, che compare solo in circa il 10% dei casi in seguito alla formazione di piccoli vasi sanguigni retinici che determinano uno sversamento di sangue proprio al di sotto della retina.

L’incidenza della DMLE, nonostante sia legata al naturale processo di invecchiamento, è correlata a diversi fattori di rischio che possono essere categorizzati in controllabili e non controllabili. Tra i non controllabili oltre l’età bisogna considerare, ad esempio, la predisposizione genetica; tra i controllabili, invece, sono da annoverare il fumo, lo stile di vita e soprattutto le abitudini alimentari, la cui importanza è stata evidenziata proprio da uno studio recentissimo.

 

Gli Autori della ricerca, che fanno parte del Consorzio “The Eye-Risk Consortium, hanno dimostrato una stretta associazione tra l’adozione di una dieta mediterranea (DIME) e l’incidenza della DMLE. La ricerca, pubblicata su una delle riviste più rilevanti in campo oftalmologico, Ophthalmology, la rivista ufficiale dell’American Academy of Ophthalmology (AAO), è partita tenendo in considerazione alcuni dati epidemiologici che mostravano come il consumo di omega3 (acidi grassi polinsaturi) e antiossidanti (come zeaxantina e luteina) fosse in grado di ridurre l’incidenza della DMLE. A riprova di ciò, i risultati di quest’ultimo studio condotto su quasi 5 mila partecipanti hanno dimostrato che l’incidenza della DMLE diminuiva del 41%, in particolare per la forma atrofica, tra coloro che seguivano un regime alimentare aderente alla dieta mediterranea, caratterizzata  da un consumo elevato di pesce, frutta e verdura e da un apporto ridotto o controllato di carne e latticini, oltre che di bevande alcoliche.

Inoltre, tra i soggetti in età compresa tra i 55 e gli 80 anni, l’adozione di una dieta mediterranea è stata efficace nella riduzione (<26%) del rischio di progressione della DMLE verso le forme più avanzate.

Concludendo, i dati di questo studio, insieme a quelli di precedenti ricerche, hanno ancora una volta sottolineato l’importanza di una alimentazione sana ed equilibrata come quella mediterranea, considerata da sempre benefica per il benessere generale del nostro organismo, anche rispetto a importanti patologie retiniche, come  la DMLE.

 

Fonte

Merle BMJ et al. Mediterranean Diet and Incidence of Advanced Age-Related Macular Degeneration: The EYE-RISK Consortium. Ophthalmology. 2018; pii: S0161-6420(18)30721-8.

 

 

Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile