Netilmicina/desametasone nel trattamento della congiuntivite

La combinazione netilmicina/desametasone rappresenta un’importante risorsa nel trattamento della congiuntivite, una condizione molto comune, sia negli adulti che nei bambini, e può avere una gran varietà di eziologie, infettive e non.

La patologia

La congiuntivite è una delle malattie più comuni del segmento anteriore dell’occhio. Si tratta di un’infiammazione della congiuntiva, la mucosa trasparente che ricopre la porzione anteriore del globo oculare, ad eccezione della cornea, e la parete interna delle palpebre inferiore e superiore, fino al margine palpebrale.

Le cause

Le congiuntiviti possono essere causate da:

1) agenti biologici (batteri, virus; miceti; parassiti);

2) da agenti fisici (ad es. radiazioni ultraviolette o radiazioni termiche);

3) da agenti chimici (ad es.: cosmetici o farmaci);

4) da fattori ambientali (ad es.: il fumo o la polvere).

Esistono anche congiuntiviti allergiche e/o immunomediate e congiuntiviti dovute ad un’alterazione del film lacrimale.

Sintomi

Le forme più comuni di congiuntivite sono di origine batterica e sono caratterizzate da:

  • arrossamento;
  • bruciore;
  • prurito o senso di corpo estraneo;
  • lacrimazione più o meno abbondante;
  • fotofobia (senso di fastidio verso la luce);
  • secrezioni purulente di colore giallo/biancastre.

Trattamento

Il trattamento della congiuntivite prevede l’instillazione di colliri antibiotici, la cui indicazione e posologia deve essere rigorosamente prescritta dal medico oculista. L’automedicazione in questi casi può prolungare e/o rendere di difficile risoluzione una patologia che può essere curata.

Precauzioni

Bisogna tenere presente che la congiuntivite è contagiosa e, quindi, il paziente che ne è affetto si deve attenere ad alcune importanti misure igieniche:

a)       Evitare di strofinarsi gli occhi;

b)      Lavarsi spesso e accuratamente le mani;

c)       Rimuovere con salviette sterili le secrezioni purulente;

d)      Usare un asciugamano personale;

La terapia antibiotica

Nella maggior parte dei casi di congiuntivite infettiva, l’origine è virale, ma è possibile anche un’eziologia batterica, normalmente riconoscibile dalla presenza di secrezione purulenta.

In questi casi, un trattamento efficace richiede sia l’eliminazione dell’infiammazione della superficie oculare che l’eradicazione del ceppo batterico responsabile. Per questa ragione, nonostante la congiuntivite sia spesso di natura autolimitante, di solito viene prescritto ai pazienti un antibiotico topico ad ampio spettro.

Associazioni antibiotico-antinfiammatorio

Poiché la congiuntivite in fase attiva viene controllata meglio con preparati contenenti steroidi, vengono spesso utilizzate combinazioni di steroidei e antibiotici topici.

La combinazione tra trattamento steroideo e antibiotico si rende necessaria anche perché la valutazione microbiologica non viene eseguita di routine nel caso della congiuntivite.

Vantaggi

La somministrazione di queste combinazioni, inoltre, ha numerosi vantaggi, che includono:

  • una migliore compliance;
  • costi inferiori;
  • la riduzione del potenziale effetto di wash-out.

Come scegliere la combinazione di steroidi/antibiotici

La scelta tra le diverse combinazioni fisse di steroidi/antibiotici disponibili dipende dal pattern di resistenza batterica all’antibiotico incluso nella formulazione. Una delle combinazioni fisse di steroidi/antibiotici disponibile contiene desametasone e netilmicina (in particolare, 0,1% di desametasone e lo 0,3% di netilmicina), ed è appropriata per tutte le condizioni infiammatorie oculari per le quali è indicato un corticosteroide e dove sia presente un’infezione oculare batterica superficiale o un rischio di infezione oculare batterica.

Desametasone

Il desametasone è uno dei corticosteroidi più utilizzati in oftalmologia e si è dimostrato altamente efficace nel trattamento dell’infiammazione oculare.

Netilmicina

La componente antibiotica di tale combinazione, la netilmicina, è un aminoglicoside di terza generazione, utilizzato in passato per via iniettiva per il trattamento delle infezioni urinarie e polmonari. Rispetto agli aminoglicosidi di generazione precedente, la Netilmicina è capace di resistere all’azione degli enzimi inattivanti gli aminoglicosidi e ciò ne giustifica la sua efficacia anche in caso di resistenza a gentamicina e tobramicina.

Dalla fine degli anni ’90 la netilmicina viene utilizzata solo per via topica oftalmica e questo ha consentito, a differenza ad esempio dei fluorochinoloni,  il mantenimento del suo profilo di suscettibilità nel tempo.

Questo profilo microbiologico è particolarmente evidente non solo nei confronti dei batteri Gram negativi (cosa già nota sin dai tempi del suo uso per via sistemica) ma anche nei confronti dei batteri Gram positivi più frequentemente coinvolti nelle infezioni oculari, quali S.Aureus e Stafilococchi Coagulasi negativi.

Inoltre degna di nota è la spiccata attività dell’antibiotico nei confronti dei batteri “difficili” sempre più coinvolti nelle infezioni oculari, vale a dire gli stafilococchi meticillino-resistenti, noti come MRSA (in caso si S.Aureus) e MRCoNS (in caso di Stafilococchi Coagulasi negativi).

L’attività della Netilmicina nei loro confronti è pari a quella di antibiotici non utilizzati per via topica ma notoriamente considerati come “Golden standard” in caso di infezioni da meticillino resistenti (come ad esempio la vancomicina). Tutti concetti questi da tenere a mente quando si prescrive un antibiotico in assenza di dati colturali, come avviene nella stragrande maggioranza delle infezioni oculari.

Un ulteriore aspetto infine da sottolineare è l’assenza di tossicità della netilmicina a livello dell’epitelio congiuntivale e corneale, aspetto questo da non trascurare nella scelta terapeutica, specie se confrontata con la evidente tossicità di tutti i fluochinolonici e degli antisettici. P

Sintesi delle Caratteristiche della Netilmicina

  • un ampio spettro di attività, che comprende anche i ceppi meticillino-resistenti;
  • un basso livello di tossicità congiuntivale e corneale;
  • un alto tasso di efficacia nel trattamento della congiuntivite batterica.

 

Efficacia della combinazione netilmicina/desametasone nel trattamento della congiuntivite batterica

La combinazione netilmicina/desametasone nel trattamento dell’infiammazione oculare esterna che richiede un trattamento antibiotico si è dimostrata efficace nel ridurre i segni e sintomi di infiammazione congiuntivale e secrezione congiuntivale.

Inoltre, questa combinazione ha anche dimostrato di essere sicura ed efficace nel controllo dell’infiammazione oculare dopo un intervento di cataratta.

L’entità della riduzione dell’iperemia congiuntivale ottenuta dopo il trattamento si assesta, infatti, sul 70%, senza nessun effetto di rebound alla fine della terapia. Inoltre, il tasso di risposta (cioè la percentuale di pazienti che mostrano un miglioramento clinico significativo) risulta di circa il 90%.

Questi risultati, inoltre, si sono dimostrati equivalenti a quelli della combinazione desametasone/tobramicina. Infatti, uno studio di equivalenza multicentrico in doppio cieco, condotto su circa 140 pazienti, ha confrontato l’efficacia della combinazione desametasone/netilmicina con quella della combinazione desametasone/tobramicina nel trattamento dell’infiammazione oculare esterna che richiedeva un trattamento antibiotico.

I risultati dello studio hanno dimostrato che le due combinazioni fisse di steroidi/antibiotici erano equivalenti nel ridurre segni e sintomi.

I dati confermano, inoltre, che i patogeni batterici sono isolati da una bassa percentuale di pazienti con segni clinici di congiuntivite (un terzo nello studio), ma che questo risultato non incide sull’efficacia clinica di una combinazione steroide/antibiotico. Tuttavia, è stato osservato comunque un alto tasso di eradicazione in caso di infezione in tutti i pazienti, a conferma dell’efficacia degli aminoglicosidi nel trattamento delle infezioni del segmento anteriore dell’occhio.

L’antibioticoresistenza

Sicuramente il fenomeno dell’antibiotico-resistenza costituisce una delle minacce più serie verso le armi farmacologiche che ci consentono di combattere le infezioni. Un uso inappropriato degli antibiotici nell’uomo unitamente ad un loro impiego massivo in zootecnia ha contribuito a selezionare ceppi microbici che hanno acquisito resistenze multiple, rivolte cioè verso molte (se non tutte) le famiglie antibiotiche contemporaneamente: i temuti microorganismi “multiresistenti” (MDR: Multi Drug Resistant). Il consiglio, quindi, di tutti gli enti internazionali preposti alla tutela della salute è quella di evitare gli abusi e utilizzare gli antibiotici in maniera consapevole.

L’antibioticoterapia topica oftalmica, nello specifico, risente sicuramente meno del fenomeno dell’antibiotica resistenza rispetto a quella per via sistemica.

Questo a causa delle elevate concentrazioni di antibiotico che si raggiungono a livello dell’occhio, che sono spesso in grado di superare i livelli necessari per esplicare la loro azione antibatterica anche nei confronti di microorganismi teoricamente resistenti. Comunque, l’uso topico di antibiotici non utilizzati per uso sistemico è sicuramente preferibile per ridurre il rischio di imbattersi in un fenomeno di antibitico-resistenza.

Le regole principali da seguire restano sempre quelle di utilizzare un antibiotico in base ai dati di suscettibilità/resistenza locali (ove disponibili), di somministralo a dose piena e per un tempo congruo (in genere non meno di  4-5 giorni).

 

Bibliografia

Faraldi F, Papa V, Rasà D, Santoro D, Russo S. Netilmicin/dexamethasone fixed combination in the treatment of conjunctival inflammation. Clin Ophthalmol. 2013;7:1239-44. 

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