A tu per tu con un opinion leader del settore Eye-care in Messico. Hasta la vista!
Ci parla del Suo background professionale? Da quanto tempo lavora nel settore oftalmico e perché ha scelto questa specialità?
Ho terminato la Specializzazione in Oftalmologia nel 1997 e subito dopo, dal 1997 al 1998 ho completato una seconda sub-specializzazione nel segmento anteriore dell’occhio e nella cataratta. Da allora mi sono dedicata totalmente all’oftalmologia. Ho iniziato a lavorare a Città del Messico con dei colleghi nel privato e poi mi sono trasferita a Monterrey con la mia famiglia perché mio marito è originario di Monterrey. Inoltre, anche lui è un oftalmologo specializzato in cornea e chirurgia refrattiva. Attualmente gestisco l’Istituto per la Prevenzione della Cecità (Nuevo León AC) dove forniamo servizi per i pazienti a basso reddito; invece, a livello privato, sono il Direttore Medico della Chirurgia Ambulatoriale SC. Ho scelto questa specialità perché mentre studiavo medicina mi sono interessata di tutti gli aspetti della medicina oculare, anche perché è un campo in cui nessun altro medico può cimentarsi a meno che non sia specializzato in oftalmologia (non sarebbe in grado di diagnosticare le diverse patologie oftalmologiche, né tantomeno eseguire un intervento di chirurgia oculare). Amo tutto ciò che riguarda la chirurgia e, soprattutto, essere consapevole che sto ridando la vista ai miei pazienti.
Dal Suo punto di vista qual è la sfida più grande nel settore dell’Eye-care oggi, in Messico e nel mondo?
La sfida più importante è combattere la cecità; essendo la cataratta la causa principale di cecità reversibile nel mondo, dobbiamo promuovere da una parte programmi di sostegno per poter aiutare in modo concreto i pazienti affetti da cataratta e dall’altra attuare programmi di prevenzione per ridurre l’incidenza delle disfunzioni visive. Inoltre, bisogna far crescere la consapevolezza dell’importanza della salute degli occhi e della necessità di sottoporsi a controlli regolari, almeno una volta all’anno. Inoltre, è fondamentale realizzare campagne per sottolineare la importanza della chirurgia della cataratta. Anche la promozione di campagne per la rilevazione del glaucoma e della retinopatia diabetica è cruciale, in quanto queste due ultime patologie sono le cause principali di cecità irreversibile.
Quali sono i miti e i pregiudizi sulla cataratta?
Miti e pregiudizi: che la cataratta sia una macchia nell’occhio, che interessi solo i soggetti più anziani, che si ripresenti anche dopo la rimozione chirurgica, che la cataratta possa essere “sciolta” con gocce oculari, che possa svilupparsi se leggiamo o cuciamo molto, o guardiamo la TV per lungo tempo, che la chirurgia della cataratta comporto rischi e il recupero sia lento, che le lenti intraoculari possano essere rigettate dal nostro organismo, che la cataratta possa essere rimossa con la chirurgia laser.
Quali tipo di ricerche e prodotti sono disponibili in Messico per la cataratta?
Le misure preventive raccomandate per evitare l’invecchiamento del cristallino sono: proteggere gli occhi dalla luce UV utilizzando occhiali da sole e aumentare l’assunzione di omega-3, luteina, zeaxantina, ecc. In termini di gestione chirurgica, esistono diversi nuovi materiali e attrezzature specifiche per la realizzazione dell’intervento chirurgico, per esempio tipi diversi di macchine, materiali viscoelastici, lenti intraoculari e procedure pre- e post-chirurgiche.
Che cosa direbbe ad un paziente che sta considerando di sottoporsi ad un intervento di cataratta?
La chirurgia della cataratta viene eseguita su base ambulatoriale, è una procedura chirurgica relativamente veloce per ripristinare la vista, per correggere problemi visivi e per fornire diverse opzioni di lenti intraoculari secondo le esigenze di ciascun paziente. Il paziente deve essere rassicurato in merito alla sicurezza della tecnica chirurgica e alla bassa incidenza di infezione.
Quali sono state le esperienze più soddisfacenti che ha vissuto come specialista della cataratta?
Come oculista, ho vissuto molte esperienze gratificanti in tutti questi anni, in modo particolare negli interventi di cataratta. Le più commoventi riguardano i pazienti con cataratta ipermatura o brunescente, la cui acuità visiva migliora fino a 20/20 dopo l’intervento e che tornano nel mio studio piangendo, con fortisentimenti di gratitudine e riconoscenza. Solitamente, inoltre, cerchiamo di tracciare i pazienti pediatrici (affetti da cataratta congenita) in modo da poterli far crescere con funzioni visive che permettano loro di realizzarsi a livello educativo, psicologico e sociale. Mi viene da pensare anche ai casi di interventi chirurgici di cataratta traumatica che necessitano di un trattamento urgente e che poi si risolvono rapidamente con il recupero o il mantenimento della vista.
Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile