Antibiotico-resistenza: l’emergenza del nuovo millennio

Nel 2020 sono previsti 50.000 morti per infezioni non più curabili dagli antibiotici in uso.

La penicillina ha segnato l’inizio dell’era antibiotica, a cui dobbiamo la salvezza di milioni di persone e un contributo rilevante all’allungamento della vita media. Oggi la penicillina è facile da reperire, così come molti altri agenti antibatterici, quindi una piccola ferita, quale il graffio di una spina di rosa, non ci sembra affatto una minaccia mortale. Tuttavia i dati raccolti dai Centri per il controllo delle malattie (CDC: Centres for Disease Control) statunitensi  dimostrano che i casi di infezione, dovuti al graffio di una spina di rosa, sono cresciuti da 621.000 a 1.141.000 tra il 2000 e il 2008 e che il numero di decessi è aumentato da 154.000 a 207.000. Tra le cause di questo fenomeno vi è l’emergere di MRSA (Methicillin-Resistant Staphylococcus Aureus), ceppi di Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina, uno dei più efficaci derivati della penicillina. Ma questo è solo un primo segnale di allarme.

Batteri del ceppo Staphilococcus aureus che si sottraggono alla distruzione da parte dei globuli bianchi.
Batteri del ceppo Staphilococcus aureus che si sottraggono alla distruzione da parte dei globuli bianchi.

Negli ultimi decenni l’uso (ed abuso) di antibiotici, soprattutto di molecole ad ampio spettro d’azione, la somministrazione di dosaggi subottimali e l’impiego in prima linea di molecole con elevata capacità di generare resistenze, hanno determinato l’insorgere delle antibiotico-resistenze. In questi anni, infatti, gli antibiotici sono stati impiegati massicciamente, non solo per terapie sugli esseri umani, ma anche in ambito zootecnico ed animale e nelle produzioni alimentari, tanto da determinare la selezione di ceppi microbici che hanno acquisito resistenze multiple, rivolte cioè verso molte (se non tutte), le famiglie antibiotiche.
Quando si parla di antibiotico-resistenza e di batteri multi-resistenti, i temuti “superbugs”, si pensa spesso a nuove malattie e/o pandemie che si diffondono senza controllo. In realtà la vera minaccia è meno eclatante, ma più subdola, in quanto si annida proprio nei luoghi di cura, nei nostri ospedali.

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Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile

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