ABC delle infezioni oculari

Le infezioni oculari insorgono quando microrganismi patogeni, che possono essere batteri, funghi o virus, invadono qualsiasi parte del bulbo oculare o dell’area circostante.

Cos’è un’infezione

L’infezione è un processo fisiologico causato dall’ingresso e dalla moltiplicazione di microrganismi nei tessuti di un ospite. La malattia infettiva è la manifestazione dell’infezione.

In base al tipo di microrganismo, l’infezione può essere: batterica, virale, fungina, da protozoi. Quando l’agente infettivo proviene dall’ambiente esterno, si parla di infezione esogena; quando, invece, è già presente nell’organismo (sulla pelle, nella cavità orale, nell’apparato gastrointestinale o genitourinario) come commensale (ospite) innocuo prima di diventare dannoso, si parla di infezione endogena.

I microrganismi possono penetrare nell’organismo per vie e modalità differenti. Se non sono immediatamente neutralizzati dal sistema immunitario, posto a difesa dell’organismo, alcuni microrganismi possono sopravvivere senza provocare danni in quella che viene definita “infezione subclinica”, cioè una condizione di latenza, oppure, dopo un periodo di incubazione in cui si insediano e si moltiplicano, possono causare un’infezione “acuta”, che si sviluppa rapidamente, oppure se permane nel tempo e non guarisce completamente, può diventare un’infezione “cronica”.

L’infezione può rimanere localizzata al punto di ingresso del microrganismo o può passare nel sangue in maniera temporanea, determinando la c.d. “batteriemia” o provocare una grave compromissione dello stato di salute generale nel caso della “sepsi”.

Quando i microrganismi patogeni raggiungono l’apparato oculare o vi penetrano direttamente si determinano le “infezioni oculari”

infezione oculare

Le aree che possono essere interessate da infezioni oculari includono, innanzitutto, la superficie frontale dell’occhio: la cornea.

La cornea è una membrana trasparente, priva di vasi, ma ricchissima di fibre nervose. La cornea è bagnata continuamente dal film lacrimale che aderisce alla sua superficie. L’interfaccia film lacrimale-superficie corneale costituisce la lente convergente più potente dell’occhio umano.

La cornea ha uno spessore di circa 1 mm ed è composta dall’esterno all’interno da 5 strati:

–          un epitelio pavimentoso (stratificato),

–          la membrana di Bowman,

–          lo stroma,

–          la membrana di Descemet,

–          l’endotelio.

La stabilità del film lacrimale e la trasparenza della cornea sono essenziali per la visione. Dietro la cornea si trova la camera anteriore che è riempita di un fluido chiaro chiamato umor acqueo.

Le infezioni oculari spesso interessano la congiuntiva.

La congiuntiva è una sottile membrana, che ricopre come una mucosa la porzione anteriore del globo oculare, a eccezione della cornea. La congiuntiva si riflette nei fornici congiuntivali superiore e inferiore sulla faccia interna della palpebra e raggiunge il margine palpebrale. In tal modo si forma una tasca congiuntivale (sacco congiuntivale) al di sotto della palpebra superiore e inferiore che offre un piano di scorrimento per i movimenti del globo oculare. La congiuntiva contiene numerose cellule secernenti muco. Il loro secreto forma lo strato più interno della pellicola lacrimale. Contrariamente alla sclera, che è biancastra e piuttosto spessa, la congiuntiva è quasi completamente trasparente, ma ben vascolarizzata.

Gestione infezioni oculari

Esistono molti tipi diversi di infezioni oculari, ed è fondamentale in ogni singolo caso identificare il tipo particolare di infezione oculare per ricorrere al trattamento adeguato.

Le infezioni oculari, se non trattate, possono danneggiare le strutture dell’occhio portando a ipovisione e, nei casi più gravi, cecità. Anche se l’occhio è protetto dal flusso continuo di lacrime che contiene molecole ad azione antibatterica, l’infezione e l’infiammazione, una volta insorte, possono non risolversi spontaneamente e in questi casi richiedono una gestione immediata.

Che aspetto ha un occhio infetto?

I sintomi delle infezioni oculari possono includere:

occhi rossi

dolore

lacrimazione eccessiva o secchezza oculare

sensibilità alla luce

gonfiore degli occhi o intorno ad essi

bruciore

visione sfocata

Ogni volta che si sospetta un’infezione agli occhi, si dovrebbe sempre consultare il proprio Oculista per un esame approfondito. Tentare di auto-diagnosticare la propria condizione può ritardare un trattamento efficace e danneggiare potenzialmente la vista.

Come può essere identificata un’infezione oculare?

Il tuo Oculista può prelevare un campione dall’area interessata dell’occhio per eseguire una “coltura batterica” al fine di valutare l’esatta tipologia di infezione, ove questa sussista. Questo, inoltre, è importante per determinare il trattamento più efficace, ovvero individuare l’antibiotico che in maniera più selettiva il tipo di batteri che stanno scatenando l’infezione.

Infezioni oculari: quelle da conoscere

Congiuntivite

La congiuntivite, un’infezione oculare comune altamente contagiosa, che spesso si diffonde tra i bambini negli asili, nelle aule e in ambienti simili. Anche gli insegnanti sono maggiormente esposti alla congiuntivite poiché lavorano a stretto contatto con bambini piccoli. I tipi di congiuntivite infettiva più comuni hanno origine virale o batterica. I neonati possono anche contrarre infezioni oculari congiuntivali (congiuntivite gonococcica e clamidiale) durante il parto se la madre è affetta da una malattia a trasmissione sessuale.

Herpes oftalmico

L’herpes oculare insorge a seguito dell’esposizione al virus herpes simplex.

L’infezione erpetica primaria avviene di solito nell’infanzia e spesso risulta asintomatica. La via di entrata del virus è la cute o le mucose. Una volta entrato, il virus erpetico si pone in uno stato di latenza nel ganglio del trigemino, cervicale, simpatico e possibilmente anche nelle cellule staminali dell’epitelio corneale.

Molteplici stimoli, anche banali, possono comportare successivamente la riattivazione del virus e dar luogo alla manifestazione clinica della cheratite erpetica.

Sarebbe più corretto parlare di malattia erpetica corneale piuttosto che di cheratite erpetica perché il virus può dar luogo a diverse manifestazioni corneali, differenti come modalità di presentazione, ma soprattutto come patogenesi. Questo punto è di fondamentale importanza nella pratica clinica perché il trattamento è diverso, a seconda che si trattati di una manifestazione infettiva, infiammatoria o distrofica.

Cheratite da Acanthamoeba

La cheratite da Acanthamoeba è una grave infezione oculare, estremamente difficile da trattare e che può portare alla cecità. L’Acanthamoeba è un genere di ameba a vita libera, presente nel suolo e nell’acqua. È frequente la sua presenza anche nell’acqua del rubinetto e la trasmissione del parassita attraverso l’uso scorretto delle lenti a contatto è tra le cause principali di infezione da AK nei paesi occidentali, tanto da aver indotto all’organizzazione di molte campagne educative per informare i portatori di lenti a contatto sulla corretta igiene di questi dispositivi.

L’Acanthamoeba può introdursi nell’occhio sia come risultato di un contatto diretto con l’acqua del rubinetto contaminata, ma anche attraverso le mani bagnate, oppure a causa dell’utilizzo di una soluzione multiuso inefficace per la disinfezione dal parassita. I dati indicano che i casi di AK sono in aumento e sono stati registrati alcuni focolai negli ultimi anni, spesso correlati a un basso potere disinfettante dei prodotti usati per la cura delle lenti a contatto.

i portatori di lenti a contatto sono a maggior rischio di contrarre parassiti che possono invadere l’occhio e causare questa grave infezione. Questo è il motivo per cui i portatori di lenti a contatto dovrebbero osservare alcuni consigli igienici e di sicurezza, ad esempio evitare di nuotare mentre si indossano le lenti a contatto e accertarsi della pulizia e disinfezione con prodotti appropriati per ridurre al minimo il rischio di infezione agli occhi.

Endoftalmite

L’endoftalmite è un tipo di infezione, che può verificarsi a seguito di una lesione penetrante agli occhi o come una complicanza, fortunatamente non comune, della chirurgia oculare come, ad esempio, della chirurgia della cataratta. Ogni volta che il globo oculare viene penetrato e ferito in modo significativo, c’è un rischio del 4-8% di endoftalmite.

Cheratite fungina

La cheratite fungina, spesso associata a funghi del genere Fusarium, che si trovano comunemente in natura. Questo e altri funghi possono invadere l’occhio, ad esempio, attraverso una ferita penetrante.

Bibliografia

Teweldemedhin M et al. Bacterial profile of ocular infections: a systematic review.

BMC Ophthalmol. 2017 Nov 25;17(1):212.

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